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Combattiamo la crisi tornando alle origini.

 

Sappiamo che il processo Agricolo-tecnologico è sempre più in espansione e si sviluppa in tutti i settori dell'agricoltura, come,  appunto, in quello della raccolta delle olive. Ma come sarebbe tornare alle origini? Quando l' ausilio dei mezzi meccanici era visto con titubanza dagli agricoltori. La risposta a questo quesito ci viene direttamente da una scuola romana, il Domizia Lucilla che, per combattere la crisi e di conseguenza la mancanza di fondi, si è impegnata in un' opera di sensibilizzazione degli alunni al lavoro manuale e alla tradizione; infatti si è deciso,  almeno per la fase  della raccolta,  di farla eseguire agli alunni manualmente. È stata un'esperienza molto gratificante per gli alunni che hanno potuto ricreare l'atmosfera tradizionale della raccolta a mano; è stato molto bello seguire le fasi  della raccolta giorno dopo giorno, vedendo come i ragazzi delle classi terze prendessero contatto con la terra , cimentandosi con un impegno sempre maggiore in un’esperienza così lontana dal loro stile di vita quotidiano, costellato di qualsivoglia ausilio tecnologico. La cosa che è stata più gratificante è stato vedere come ragazzi così giovani e lontani da quelle realtà , fossero così presi da un lavoro così umile. L'altra fase che abbiamo potuto osservare è stata quella della trasformazione delle olive in olio; è stato stupefacente vedere con quale cura e manualità i ragazzi si dedicavano alle varie fasi, dalla pulitura  al lavaggio e all'infiscolamento (ultima fase di lavorazione); non perdevano un secondo di quelle fasi di lavoro, avevano gli occhi incollati ai macchinari in funzione, come se stessero seguendo una partita di pallone. L’ enorme entusiasmo che si leggeva negli occhi di quei ragazzi ci dà la speranza che forse non tutta la nostra generazione è da buttare, ma che una speranza di cambiamento c'è:  come un faro che illumina la notte buia, questi ragazzi rappresentano per il nostro paese un'energia che potrà riportarci in vetta.

n.b. Scritto in forma impersonale, con una focalizzazione esterna, ma io sono uno dei raccoglitori !

 

Michele Tommasucci 3B Agrario

 

Un’esperienza utile e bella.

 

La raccolta in generale dà entusiasmo, perché, quando lavori partendo da un seme  per poi arrivare a raccoglierne il frutto, sei contento per il lavoro svolto. In particolare la raccolta delle olive (pettinatura) e  dell’ uva (vendemmia) è bella perché non si fa sempre, essendo possibile  solo in un periodo specifico dell’anno. Io ho avuto la fortuna di raccogliere sia le olive che l’uva  insieme ai miei compagni.  Un giorno di ottobre siamo andati fuori con il professore  che ci ha organizzato in gruppi per raccogliere l’uva,  che sarebbe poi stata utilizzata sempre dalla scuola per fare il vino. I grappoli li mettevamo dentro a delle cassette o a dei cesti fino a riempirli sino all’orlo. Dopo averli  riempiti ben bene, poi li caricavamo dietro al trattore che li portava al frantoio .Tutti noi eravamo contenti,  perché,  nei giorni seguenti la nostra vendemmia, siamo andati anche  nel  frantoio, dove abbiamo imparato come si trasforma  l’uva in vino lasciando  a  fermentare il mosto nella botte . Alcuni giorni seguenti,  durante un’altra lezione,  dopo aver raccolto l’uva il professore ci ha portato a  raccogliere le olive , per fare l’olio e per metterne alcune, quelle più grandi,  in salamoia.  Nell’uliveto abbiamo messo una rete intorno  agli alberi dove facevamo cadere le olive a mano,  poi ci hanno fatto  usare un rastrello elettrico per svuotare bene le ultime rimaste.  Dopo che le olive sull’ albero non c’erano più, prendevamo gli angoli della rete e univamo le olive  al centro per facilitare la raccolta e le mettevamo dentro alle cassette, dove poi, dopo che erano state portate  al frantoio, venivano tolte le foglie, venivano  lavate e poi macinate e  pressate; l’olio ricavato veniva poi diviso in bottiglie di varia misura per poi essere conservato.  Per me curare le piante e ricavarne poi il loro frutto e trasformarlo è stata un’esperienza utile e bella, spero di farla anche il prossimo anno.  Mi ha insegnato molto perché, osservandole da vicino nella loro crescita, ho potuto capire come aiutarle a superare le malattie e, potandole, a renderle più forti. Sento ancora ogni volta la piacevole sensazione di stare con la propria famiglia a gustare l’olio sul pane, bevendo un bel bicchiere di vino .....                                                                                                 Emanuele  Militi  3A  Agrario

 

 

Tra uva e olive….Tra vino e olio.

 

Frequento l’istituto agrario da tre anni  e,  come sempre,  tra ottobre e novembre ci diamo da fare con la raccolta dell’uva e delle olive. A rotazione tutte le classi partecipano attivamente a questo programma all’aperto e, quando arriva il momento, indossiamo degli abiti adatti e ci mettiamo al lavoro.

La nostra scuola è dotata di un bel terreno dove abbiamo un bel vigneto e altrettanti begli ulivi e, sotto l’attenta e scrupolosa direzione dei docenti specializzati in materia, tagliamo con cura i grappoli e li deponiamo nei secchi. Poi, con i collaboratori scolastici, l’uva viene portata nella macina per poi passare al torchio e così, passo dopo passo, procedimento dopo procedimento, cominci a sentirti anche tu parte di quel vino. Per la raccolta delle olive  cambia la modalità, ma l’amore è lo stesso: ti ritrovi insieme ai compagni, ai docenti e ai collaboratori, e pensi che, oltre a fare qualcosa di bello e di buono per la terra e per te, sembra come  un’estensione della tua vera famiglia. Se ci penso bene…..si’….siamo quasi una famiglia, nonostante qualche problemino.

La produzione dell’olio specialmente per noi è importante perché,  oltre ad essere di notevole importanza nella prospettiva lavorativa, abbiamo la possibilità di acquistarlo e godere a pieno dei benefici e soprattutto della sua garantita genuinità. Durante la raccolta, e tenendo nelle mani un paio di olive , pensavo a quanto sia buona la terra con noi: se la trattiamo con amore, ci ripaga con amore.

La preparazione poi mi ha lasciato incantato come quando da bambino credevo a babbo natale: vedere il nostro lavoro man mano prendere forma, dal telone al torchio, dalla spremitura ai contenitori in acciaio inox, mi fa amare ancora di più questa scuola e andare fiero della mia scelta. Tornerei volentieri a quei giorni per lavorare con i collaboratori. Peccato…..sarà per il prossimo anno.

Lorenzo Pascoli 3A  Agrario

 

Il bullismo

Purtroppo i casi di bullismo sono veramente tanti.

Ci sono sempre stati,questo è vero,ma oggi,sembrano aumentare ogni giorno di più. Nella nostra società,dove tutto gira intorno all’aspetto fisico, a come ti vesti, a come ti “mostri”, e facile essere presi di mira,non sentirsi accettati   ed essere messi da parte. Il bullo agisce semplicemente perché gli interessa colpire qualcuno,per sentirsi grande o farsi vedere potente agli occhi degli altri. Ecco a me sembra assurdo. Non si può morire perché qualcuno ti prende di in giro per quello che sei o per quello in cui credi . Non si può lasciare che qualcuno prende di mira una persona più fragile e insicura,senza far niente. Bisogna reagire! E non parlo solo alle vittime di bullismo parlo alle persone che stanno intorno, che restano a guardare disinteressati, non lasciate che le cose accadono per poi restare stupidi se alcuni arrivano al suicidio. Reagite andate contro a tutta questa cattiveria non si può restare cosi spettatori di ingiustizie,con il termine bullismo si intende quel bambino ho ragazzo che mette in atto provocazioni ripetute verso la vittima in genere e più forte e più popolare della media dei coetanei,ha un forte bisogno di aiuto affermazione e desidera concentrare l’attenzione su di sé,è impulsivo e ha difficoltà nell’autocontrollo,fatica a rispettare le regole,spesso e anche aggressivo non solo verso i coetanei ma anche verso gli adulti,quali genitori e insegnanti egli infatti considera la violenza come un mezzo per ottenere  vantaggi e acquisire  prestigio. La vittima invece è colui o colei che subisce la prepotenza da un bullo o da u gruppo di bulli,vi sono due tipi di di vittime: la vittima passiva e la vittima provocatrice. La vittima prima subisce prepotenze spesso legate ad una sua caratteristica particolare rispetto al gruppo per esempio l’aspetto fisico,la religione,l’orientamento sessuale. In genere è più debole rispetto alla media dei coetanei e dal bullo in particolare è ansiosa e insicura,è sensibile e tranquilla è incapace di comportamenti  decisi ha una bassa autostima e u opinione negatività di se stesso. Si parla invece di vittima del secondo tipo quando è il comportamento di chi subisce e provoca, in qualche modo,gli atti di bullismo queste vittime richiedono l’attenzione del bullo attraverso comportamenti fastidiosi o provocatori e spesso sono trattate negativamente dall’intero gruppo classe. Il comportamento di questi studenti è caratterizzata da una combinazione di ansia e aggressività e spesso causa tensione e irritazione non solo nei compagni ma anche negli adulti.

 

“sorride per la prima volta dopo molto tempo, aveva capito che la sua vita valeva molto di più dei giudizi degli altri”  

Studente dell' Agrario. Anonimo

Piantiamo semi di legalità

Gelso

Morus nigra L.

 

IN MEMORIA di Giuseppe Fava (1925– 1984)

 

« A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare? »                

Questo era quello che pensava Giuseppe Fava, un grande sostenitore della verità che  lottò per liberare la sua terra dalla mafia e dall'ingiustizia.

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E per finire… la premiazione!

 

Una esperienza molto impegnativa ma allo stesso tempo emozionante che ha visto e vedrà degli adolescenti uniti tra di loro a  combattere le mafie.

Giovedì 26 Maggio alcuni miei compagni ed io, in rappresentanza della 2B Agrario, tutta coinvolta nel progetto, insieme alle professoresse Summa e Bruccoleri siamo andati alla premiazione all'istituto Stefanelli di Roma.  Erano presenti altri tre istituti che hanno partecipato all’iniziativa presentando i loro lavori che, come il nostro, hanno ricevuto una menzione e un premio. Grazie alla sensibilità dell’Assessorato alle Politiche della Scuola, della famiglia e dell’infanzia del 14 Municipio, il premio, dedicato alla memoria di Pio La Torre e fortemente voluto e finanziato dalla Prof. Annesi, da sempre impegnata in progetti a difesa della legalità e dell’ambiente, si è espresso per noi in una somma di 500€ che verrà investita nel migliore dei modi per la nostra didattica, le nostre attività.

Il senso più profondo di questo progetto non è di certo il premio, che certamente ci gratifica,  ma il fatto che con queste iniziative non si dimentichino persone che hanno lottato contro le mafie per far trionfare la giustizia e la legalità.

  Gabriele Scarnati    2B Agrario

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